venerdì 9 gennaio 2015









Sono nato a Ravenna alla fine degli anni '50 del secolo scorso, debuttando a diciotto anni con il "Piccolo Teatro Città di Ravenna", storica e solida formazione in vernacolo romagnolo. Nel 1980 comincio a recitare in pubblico, soprattutto nelle piazze della mia città, i miei componimenti poetici, in parte seri e in parte satirici o surreali, cui seguono letture su emittenti locali e una serie di pubblicazioni nell'arco di un quarto di secolo, che ricevono premi e menzioni a vari concorsi nazionali. A metà degli anni '80 aderisco a un nuovo gruppo, "Metamorfosi Teatro", in cui si formeranno Maurizio Lupinelli, ora attore professionista, e Bruno Bendoni, attivo in vari film durante tutti gli anni '90, al fianco di nomi come Ivano Marescotti o Sergio Castellitto. Anche io partecipo a due produzioni TV. Nel 1988 con RAI2, in un piccolo ma visibilissimo ruolo nella miniserie "Quando ancora non c'erano i Beatles", per la regia di Marcello Aliprandi, con Aldo Maccione, Lia Tanzi, Ida Di Benedetto e Anita Ekberg, mentre nel 1991 come comparsa nella miniserie di Canale5 "In fuga per la vita", con Gianni Morandi.  Sempre nel 1988 è il mio debutto come autore, firmando i testi di un'opera musicale destinata ai bambini delle scuole di Punta Marina e Marina di Ravenna, che viene poi musicata dal Prof. Marco Paganelli, insegnante e concertista di flauto traverso. Lo spettacolo viene realizzato nella piazza principale di Punta Marina nel giugno di quell'anno e riscuote un grande successo. Nel 1992 riprendo a recitare in vernacolo col gruppo "La Ravegnana", mentre del 1994 è la mia prima esperienza come artista singolo, mettendo in scena al Teatro Rasi di Ravenna la pièce "Grammata", un calembour di poesie e racconti tenuto insieme da spezzoni filmati, in parte originali e in parte presi da sequenze di grandi film ormai entrati nell'immaginario collettivo. Da segnalare, ancora, la partecipazione all'opera lirica moderna "La notte", messa in scena presso il Teatro Rasi insieme ad un nutrito cast di attori locali nel maggio del 1993, sotto la sigla "Coproduzioni Artistiche Ravennati", e la partecipazione nell'estate di quello stesso anno al Festival di teatro da strada "Mercanzia" di Certaldo (FI), come aggregato al Gruppo Teatrale "Fuori Scena" di Cesena.





Nel 2001 arriva la svolta. Insieme ad altre quattro persone fondo il Teatro dell'Opercolo. La formazione mette in scena una pièce dal titolo "Benni uber alles" lavorando su testi di Stefano Benni, ma resiste solo pochi mesi per motivi familiari da una parte e organizzativi dall'altra. Mi vedo costretto, così, a riprendere l'esperienza solista, e il 18 settembre di quell'anno presento a Bologna la pièce "Per sempre, la Terra", seguendo lo schema del vecchio "Grammata", ma inserendo due racconti di Ray Bradbury, uno ancora di Benni, una poesia di Charles Bukowski, e due di grandi romagnoli, Raffaello Baldini e Dante Arfelli. L'occasione è ghiotta, dato che nella stessa serata si esibisce il leggendario Living Theatre di New York, con la presenza di Judith Malina. Lo spettacolo vedrà ventiquattro repliche fino al 2006, toccando anche Faenza, Cesena, Ferrara, Cesenatico, Imola, Rovigo, Roma, Firenze, Feltre, Mestre, Milano, Jesi, Tortona, Francavilla Fontana, Torino, Ravenna, più due borgate nei pressi di quest'ultima località. Di quegli anni sono inoltre la scrittura di tre partiture teatrali, "Il Re si diverte", feroce satira contro il potere, e due testi in dialetto romagnolo, uno originale, e l'altro tradotto da una grande commedia del 1924 in dialetto padovano, "Xe no i xe mati no li volemo", scritta dal grande commediografo Gino Rocca, che fu anche direttore della Biennale di Venezia. Una commedia in tre atti che rientra nei migliori testi italiani di sempre, e di cui sono state fatte traduzioni in quasi tutti i dialetti d'Italia. La mia versione in romagnolo è l'unica esistente. Un piccolo ma significativo episodio fà da sfondo al periodo di fondazione del gruppo. Nel marzo 2001 Paolo Rossi porta in teatro una sua personale e molto anarchica versione di "Giulietta e Romeo" coinvolgendo attivamente volontari del pubblico che desiderano misurarsi con lui sul palco e io vado a Imola col preciso intento di farmi "assumere" e ci riesco. Nel secondo atto mi viene dato l'incarico di tradurre e recitare in romagnolo la parte femminile del famoso duetto "Romeo, sei tu Romeo", insieme ad un ragazzo che gli risponde in dialetto siculo. Constatata l'impossibilità di una traduzione letterale,  improvviso a braccio il duetto usando termini originali e desueti, trascinando il pubblico in una serie irrefrenabile di risate ed applausi. Più tardi, all'uscita dal Teatro - il bellissimo Stignani, in memoria di una nota cantante lirica locale - un folto capannello di spettatori mi ferma complimentandosi per l'originale e divertente siparietto, e di fatto ignorando Paolo Rossi che stava uscendo col suo gruppo a poca distanza.





Nel 2003 nuovo spettacolo dal titolo "Il mare bujo", che esce in concomitanza con l'omonimo libro di poesie. Spettacolo che segue la ricetta del primo, e che purtroppo non decolla, nonostante venga giudicato complessivamente più emozionante ed avvincente. "Il mare bujo" vede fino al 2007 solo otto repliche: Ferrara, Marzaglia (MO), Roccaforte (AL), Faenza, Feltre, Imola, Jesi e Forlì. Nel 2013 la struttura viene ripresa e, grazie all'inserimento di nuovi filmati, finalmente riparte con due repliche a Ravenna, una ad Alessandria nel giugno 2014 e una, infine, un anno più tardi a Ferrara, davanti quasi allo stesso pubblico che la vide debuttare nel 2003. La tappa di Roccaforte è contestualizzata alla partecipazione al Festival "Campocarlo", organizzato da Fausto Cerboni, all'epoca uno dei componenti italiani del Living Theatre, che per qualche anno ha ottenuto una sede in Italia nel piccolo borgo di Rocchetta Ligure, cinque chilometri a valle di Roccaforte. Con Cerboni nasce un feeling artistico immediato, che mi conduce a partecipare alla pièce "Animale vagante", scritta dallo stesso Cerboni e ispirata alla vita del partigiano genovese Giambattista Lazagna, il comandante "Carlo" a cui è dedicata la manifestazione. "Animale vagante" viene rappresentato sei volte fino al 2004, con tre repliche a Genova, una a Faenza e una a Feltre. Nel 2005 il Festival purtroppo si ferma.






Nel 2005 ritorno al dialetto e alla poesia con "Storie e ballate di uomini, animali & belve, Vol. 1", in cui faccio convivere la poesia romagnola di Olindo Guerrini detto Stecchetti, quella milanese di Carlo Porta, quella romana con Belli e Trilussa, con una puntata infine a Venezia con Enrico Maria Gritti, nobile e poeta veneziano del Quattrocento. Lo spettacolo debutta a Firenze nel settembre, e viene replicato in altre ventidue serate fino al 2011, toccando Feltre, Imola, Bologna (due volte), Pesaro, Jesi, Forlì, Ravenna (tre volte), Mestre, Milano, Alba (tre volte), Faenza, Lugo, Modigliana oltre ad altre quattro località minori sempre in terra romagnola. Allo spettacolo viene allegato un CD, eseguito nello studio di Daniele Guidazzi, noto musicista e arrangiatore di origine cervese. Segue nel 2007 una seconda versione, che vede però solo sette appuntamenti fino al 2010, toccando Ravenna, Faenza, Firenze, Alba ed Asti, oltre a due località minori in Romagna. La serie si esaurisce nel 2009 con "Storie e ballate di uomini, dentisti & belve", in cui vengo affiancato dalla mia compagna Patrizia Diamante, pittrice ed autrice all'epoca residente a Firenze. Solo due tappe, Firenze e Mezzano, nei pressi di Ravenna, nel maggio 2010. Risale alla fine di quell'anno, infine, il mio esordio come videomaker con "Ravenna, la durata di un trapasso", un documentario di 38 minuti che contiene due interviste fatte cinque anni prima al poeta ravennate Eugenio Vitali, ideatore nel 1971 della poesia stampata su manifesti pubblici, che all'epoca suscitò enorme clamore in tutta Europa, e a Giuseppe Maestri, grande incisore e gallerista ravennate scomparso nel 2009. Il titolo del filmato è mutuato da una raccolta di Eugenio Vitali risalente al 1982, e che in quell'anno arrivò in finale al Premio Viareggio.





Sempre a metà del decennio mi unisco al Gruppo "Poeti ad Alta Voce" di Bologna, che organizza veri e propri match di improvvisazione poetica nei migliori locali di questa città. In pratica viene dato un tema su cui improvvisare, un tempo breve per scrivere e poi, via... sul palco! Questa esperienza, denominata "Slam Poetry", impazza nella città felsinea con puntate anche in Romagna e in Veneto e si spinge fino al 2009, quando il gruppo entra in crisi anche per l'improvvisa scomparsa di una delle poetesse anime dell'esperienza. Verrà poi rifondato in "Via de' Poeti", e vivrà una seconda stagione con l'organizzazione del "Campionato Italiano di Slam Poetry", che però si ferma a due sole edizioni, nel 2010 e 2012. Per il sottoscritto, come si è detto all'inizio, leggere in pubblico propri testi è un'esperienza che parte dal lontano 1980 e si prolunga fino al 1991, nella sua prima fase. In quegli anni infatti aderisco ad un'iniziativa, il "Mercatino della Poesia", che si svolge in vari luoghi della città bizantina, dalle piazze centrali fino alla Biblioteca Classense o al ridotto del Teatro Alighieri. La seconda fase di questo percorso parte nel 2006 con "Cibi Tempestosi", un piccolo florilegio di poesie di grandi autori classici di ogni epoca in versione culinaria e giocosa. In oltre otto anni sono state innumerevoli le serate, spesso svolte in tono informale e conviviale, in occasione di feste private o letture collettive, svoltesi fra Ravenna, Cesenatico, Bologna, Firenze e zone limitrofe. Il video all'inizio del blog è invece relativo ad una serata alla Rocca di Riolo Terme, nell'ambito di una collettiva artistica estiva in cui sono presenza fissa dal 2004, e si riferisce all'edizione del 2012 nella quale presento il Quinto Canto dell'Inferno nella versione romagnola scritta dal grande poeta e matematico romagnolo Francesco Talanti agli inizi del Novecento.







In occasione del decennale dell'Opercolo, decido di chiudere un po' i conti col mio autore di riferimento dei primi anni, Ray Bradbury, con un'ulteriore prova riferentesi a tre suoi bellissimi racconti aventi per filo conduttore il Pianeta Rosso. Il titolo è infatti "Cronache Marziane", e l'episodio viene aperto e chiuso in quattro repliche tra Firenze, Pistoia e Ravenna. Nel 2012 torno a recitare insieme ad un gruppo, "Quelli della Recita", stanziato presso il Teatro dello Zodiaco, terzo teatro della città bizantina, e che in pratica è lo spazio dove molti anni prima lavoravo col gruppo "Metamorfosi". In quell'anno vede la luce un testo minore di Dario Fo, "Gli imbianchini", per la regìa di Alessandra Cogoli, in passato attrice e ora insegnante di teatro. Il testo viene però rappresentato solo due volte, a Ravenna e a Faenza. L'anno dopo viene messo in scena "Il fantasma di Canterville", di Oscar Wilde, che la Cogoli aveva già messo in scena tre volte in passato. A chi vi scrive viene assegnata la delicata parte del fantasma, e, a detta unanime, la mia versione di tale personaggio è la migliore rispetto alle precedenti, con alcune intuizioni interpretative che strappano applausi a scena aperta. Nel luglio di quell'anno supero un provino per il musical "Se il tempo fosse un gambero", storico musical di fine anni '80 di Garinei e Giovannini, con Enrico Montesano e Nancy Brilli. La parte che mi viene assegnata è quella del Principe Poniatosky, il nobile polacco attorno al quale ruota l'intera vicenda. Anche qui è mia la soluzione registica di interpretarlo parlando in cadenza giocosamente slava, e questo mi mette in particolare risalto all'interno di un ensemble comunque di ottima caratura, sebbene composto da attori amatoriali. Lo spettacolo viene organizzato e finanziato dalla CAPIT di Ravenna, che da oltre trent'anni organizza, oltre a svariate rassegne teatrali e culturali di ogni tipo, anche il prestigioso premio di pittura estemporanea "Marina di Ravenna", che si tiene tutte le estati ad agosto e che è ormai una realtà di livello internazionale da oltre vent'anni. L'esperienza, purtroppo, si ferma a quattro repliche, la prima ad Argenta (Fe), e le altre presso il prestigioso Teatro Alighieri di Ravenna, che in tutte e tre le occasioni fa registrare il tutto esaurito, con quasi 900 spettatori. Anche qui occorre parlare di revival, in quanto avevo lavorato, nell'agosto del 2000, come figurante in "Jesus Christ Superstar", ultima di una serie di quindici repliche partite nel 1996 ad opera del gruppo "I Sogn'Attori" di Ravenna, che per almeno una decina d'anni misero in scena vari musical. In questo caso lo spettacolo, recitato e cantato in inglese, fu eseguito presso il Pala DeAndrè, uno dei palazzetti dello Sport più grandi d'Italia, davanti a quasi tremila emozionatissimi spettatori. In ultimo l'esperienza del "Gambero" offre un'ennesima opportunità, grazie ad un'imbeccata del regista Alessandro Braga, che lo convoca per un provino con RavennaFestival, per la messa in scena di due opere liriche moderne ad atto unico. Ingaggiato come figurante, partecipo quindi a "La voce umana" di Cocteau e "Il telefono" di Menotti insieme allo stesso Braga e ad altri due personaggi del musical. Debutto nel novembre 2014 sempre all'Alighieri di Ravenna, con repliche il 7 e 8 dicembre al Teatro del Giglio di Lucca e il 17, 18 e 19 aprile 2015 a Piacenza. Degno di nota è anche l'inserimento dei lavori del primo decennio di questo Secolo nella ponderosa raccolta "Centocinquant'anni di teatro sociale e libertario in Italia", compilata dal Prof. Santo Catanuto di Milano, pittore e drammaturgo, per i tipi delle edizioni "Eleuthera", (Milano, 2013). In questo volume di oltre 400 pagine gli spettacoli prodotti fino al 2009 vengono inseriti nella sezione "altri autori", nobilitata dalla presenza di Dario Fo e Giorgio Gaber.





Il 2014 è stato perciò un anno importantissimo in cui ho finalmente coronato l'antico sogno di recitare al Teatro Alighieri della mia città, e in questo caso per ben cinque volte. Ho poi riesumato con successo "Il mare buio", e pure il libro di poesie omonimo, presentandolo a settembre a Rivarone (AL), in collaborazione con la prestigiosa Biennale di Poesia di Alessandria, e di nuovo un anno dopo. Il 2014 è stato anche l'anno del Centenario della pubblicazione dei "Canti Orfici" del poeta Dino Campana. Ovunque in Italia si sono svolte iniziative per questo anniversario, e anche io ho dato un piccolo contributo con due letture a Ravenna e a Riolo Terme. La sfida per il 2015 è stata perciò quella di produrre un vero e proprio spettacolo, in cui, oltre alla interpretazione di alcuni testi del libro, si ripercorre in modo organico la vita e le vicissitudini del poeta, rapportando il tutto con il particolare e tragico contesto storico che ne fece da sfondo. Le prime due uscite, in Piemonte, sono state un successo.

In occasione dei settantanni della Liberazione dal nazifascismo, su esplicita richiesta di alcuni antifascisti di Lugo di Romagna, ho prodotto un monologo dal titolo "Brigata 36", liberamente tratto da "La battaglia di Purocielo", libro degli anni '80 di Ferruccio Montevecchi che racconta l'ultima battaglia che vide impegnata questa Brigata partigiana nella zona della valle del Lamone verso Marradi. Il 2015 si chiude con la partecipazione ad un lavoro collettivo col gruppo informale "TeatroPerchè" di Castiglione di Ravenna, avente per tema il cibo e le storie personali di un gruppo di personaggi invitati a un convivio serale. Il titolo scelto dal gruppo è "Inviti alla Julienne", e il pezzo che ho scritto e interpretato è un omaggio a Piero Mazzarella, dato che resuscita Felice Tecoppa, popolano milanese portato in scena per cinquant'anni da questo grande attore e in pratica ultimo testimone e interprete di una Milano che non esiste più.



Foto di testa:  Firenze, festa privata - Capodanno 2011

Foto 1, 2, 4: "Se il tempo fosse un gambero" - Ravenna, marzo 2014

Foto 3: "Giulietta e Romeo" - Imola, marzo 2001 

Foto 5, 6: "Cibi Tempestosi" - Firenze, dicembre 2014 


per info e contatti: andreyes@email.it


"Il Piccolo" di Alessandria, 4 settembre 2015



Duemila Quindici
 

 
2 febbraio - "Cibi Tempestosi", Festa privata -  Ravenna

17-18-19 aprile - "La voce umana/Il telefono", Teatro Comunale - Piacenza

20 maggio - Serata Silvestro Lega, Sala Bernabei - Modigliana (FC) 

28 maggio - "Il mare buio", CSA Resistenza - Ferrara

2 giugno - "Brigata 36", Parco Comunale il Tondo - Lugo (RA)

19 giugno - "Piacere, Dino Campana", Circolo Perla Nera - Alessandria

20 giugno - "Brigata 36"                                       "                            "

30 giugno - "Benefit for Nepal", Libreria Aleph - Ravenna

12 luglio - Slam Poetry, Bar Negroni - Firenze 

2 settembre - "Joseph Roth, poeta contro la guerra", Rocca Sforzesca - Riolo T.

5 settembre - "Piacere, Dino Campana", Sala dei Ciliegi - Rivarone (AL) 

6 settembre - Presentazione de "Il Mare buio" - Rivarone (AL)

30 ottobre - "Piacere, Dino Campana", Circolo PuntoDonna - Forlì

14 novembre - "Reading for Pasolini", Biblioteca "M. Ficino" - Figline (FI)

20 novembre - "Inviti alla Julienne", Sala dei Tamerici - Castiglione di Ravenna

26 novembre - "Certamen! Slam Poetry", Circolo Aurora - Ravenna

27 novembre - Cabaret in dialetto milanese, CSA Spartaco - Ravenna

11 dicembre - "Brigata 36", Circolo Solebaleno - Cesena 

20 dicembre - "Cibi tempestosi", Libreria Il Glicine - Firenze